Mi occupo di Nutrizione per patologie accertate, Lipedema, Policistosi Ovarica, Intolleranze Alimentari, Disbiosi, Dieta Chetogenica su misura. Ricevo a Messina e Catania. In queste pagine offro consigli nutrizionali, ricette per tutti coloro che si interessano di Dieta, Nutrizione e Salute. Sono disponibile a consulenze online. Questo blog è collegato alla pagina Facebook Camice&Mestoli ed Instagram Bionutrizionistacacciola
20 febbraio 2011
11 febbraio 2011
Gli aminoacidi nella dieta aiutano la fertilità
Il recettore degli estrogeni nel fegato è sensibile alle proteine assunte in dieta, assicurando che la gravidanza avvenga solo con una nutrizione adeguata
Da tempo si sapeva che il recettore degli estrogeni era espresso nel fegato, ma nessuno fino ad oggi aveva studiato a fondo il ruolo di questa molecola. Il gruppo di ricerca dell'Università di Milano ha lavorato su un modello animale nel quale l'attività del recettore degli estrogeni poteva essere analizzata con metodi di immagine non invasivi nell'animale vivente. Da subito il modello ha indicato che il recettore degli estrogeni nel fegato si dimostrava più attivo che in qualsiasi altro organo, inclusi gli organi direttamente legati alla riproduzione.
Inoltre, ponendo i topi in restrizione calorica è stata rilevata una perdita di attività del recettore epatico degli estrogeni e una diminuzione di produzione dell'ormone epatico Igf-1 (o somatotropina) fino a livelli inadeguati per la normale progressione del ciclo e la preparazione della parete uterina all'impianto dell'uovo fertilizzato. Dando successivamente al topo in restrizione calorica più proteine, ma non più carboidrati o grassi, la produzione di Igf-1 veniva ripristinata e i topi tornavano ad avere un ciclo fertile.
L'ipotesi fatta dal gruppo di ricerca è che il recettore degli estrogeni nel fegato agisca quale sensore del metabolismo energetico, assicurando che la gravidanza avvenga solo in soggetti che abbiano una nutrizione adeguata. I risultati dello studio possono contribuire a spiegare il meccanismo che regola la pubertà, alcune forme di amenorrea e forse anche i problemi di fertilità legati alla obesità. Mentre è nota da tempo la relazione tra infertilità e anoressia, altre forme di infertilità, la cui causa oggi non viene correttamente diagnosticata, potrebbero infatti essere collegate a diete troppo ricche di carboidrati e grassi
Commenta Adriana Maggi: "Questo studio ha implicazioni importanti per la spiegazione di alcune forme di infertilità dovute a diete povere di proteine e apre nuove prospettive per la comprensione delle alterazioni metaboliche che avvengono con la menopausa o in seguito a gravidanza (come il diabete post parto).Inoltre, la conferma della centralità del recettore epatico degli estrogeni può aiutare la ricerca di nuovi farmaci, in grado di modulare l'attività di tale molecola solo nel fegato, consentendo di trovare nuove e più appropriate terapie per la menopausa."
Redazione MolecularLab.it (10/02/2011)
10 febbraio 2011
08 febbraio 2011
SAPER VIVERE, LE DIECI ETERNE VIRTÙ a cura di Cinzia Ficco
SAPER VIVERE, LE DIECI ETERNE VIRTÙ
Dieci eterne virtù. Le ha raccolte Vivien Reid Ferrucci, psicologa, nel suo libro “Saper vivere”, edito da San Paolo. Le sono servite per elaborare una sorta di moderno galateo dell’anima. Sincerità, Cura di sé, Armonia, Pazienza, Moderazione, Gratitudine, Empatia e Compassione, Gentilezza Amorevole, Umiltà, Perdono.
A parere dell’esperta, che si è laureata con lode all’Università di Sydney, sono le uniche che possono aiutarci a vivere in un mondo, quello attuale, in cui, più che il degrado morale, domina la confusione.
L’abbiamo sentita e ci ha detto che gli australiani sono più rispettosi delle regole rispetto agli europei, e agli italiani, che però sono più gentili. Il suo recente lavoro nasce da un’esigenza: “Ognuno di noi ha un compito: cercare di migliorare il proprio carattere”.
La sua posizione è controcorrente sul declino dei valori.
Sì, perché penso che sotto certi aspetti la nostra società sia più evoluta che in passato. Più che degrado c’è in giro tanta confusione: abbiamo una nuova serie di problemi. Se io pensassi che la confusione dei nostri valori fosse inarrestabile, non avrei scritto il libro. In ogni generazione si vedono due tipi di forze: quelle dell’amore e della giustizia, che spingono verso valori più alti, e quelle dell’ignoranza, che distruggono e falsificano. La gioventù è molto interessata al cambiamento. I valori tradizionali devono essere riaffermati e riformulati in modo consono ai tempi attuali, e anche globalmente. Per questa ragione è cruciale il dialogo inter-religioso e inter-generazionale.
Ma questo è perseguibile, se nessuno assume posizioni dogmatiche e di assoluta superiorità rispetto a quelle degli altri. A proposito di religione qual è la religione che oggi può assurgere a modello per un'inversione di tendenza?
Tutte le religioni potenzialmente hanno gli strumenti per questa inversione di tendenza. Ma devono anche essere in sintonia con i cambiamenti storici. In quanto organizzazioni umane che operano in ambito storico e sociale, non sono infallibili. Nel loro nome sono stati fatti molti danni. Devono sempre essere capaci di controllare la loro capacità di tolleranza e integrità.
Lei cita senza distinzione Gesù e Gandhi. E' solo un caso?
Gesù è un paradigma delle aspirazioni divine dell’umanità. Siamo fatti a sua immagine e somiglianza – per lo meno in potenza. Ma siamo ancora molto distanti da quel livello. Gandhi era più vicino a questo ideale di umanità, pur non essendo egli stesso di religione cristiana.
Ma torniamo allo sbando. Vede differenza tra la società italiana ed europea e quella australiana? In che senso?
Non pretendo di conoscere la società europea: è un concetto troppo vasto. Perfino parlare degli “italiani” è una generalizzazione. Ma se davvero bisogna fare un paragone, vedo una differenza a favore degli australiani – e la vedo tutti i giorni sulle strade. Gli australiani hanno più rispetto per le regole, per i pedoni e gli altri guidatori. Qui in Italia vedo più violazioni in un giorno di quante non ne veda in un mese in Australia. D’altronde, gli italiani sono spesso generosi. La società italiana ha una meravigliosa tradizione di carità e gentilezza. Una diciassettenne, attualmente in visita da noi dall’Australia, dice che i ragazzi italiani che ha conosciuto qui sono molto più amici fra di loro rispetto ai suoi conoscenti australiani, che invece dimostrano più rivalità e freddezza.
Secondo lei qual è la causa principale di tanta confusione? Risiede forse nel fatto che non siamo più in grado di essere trasparenti con noi stessi e quindi con gli altri, siamo diventati arrivisti e incapaci di accettare le sconfitte, gli insuccessi?
L’umanità è da sempre impegnata in un processo evolutivo. La tecnologia e il mondo digitale, pur offrendo grandissimi vantaggi, portano con sé nuovi problemi, e forse ci rendono meno trasparenti a noi stessi che nel passato, perchè ci schermano dagli altri. Negli altri noi potremmo specchiarci, potremmo entrare in relazione e imparare. Con le nuove tecnologie digitali questo processo a volte è depotenziato. Facebook, per esempio, mette in rapporto senza davvero mettere in rapporto.
Nel suo libro elenca dieci eterne virtù: qual è quella da ripristinare con piu urgenza e da rivedere?
La moderazione aiuterebbe a mantenere integro il nostro Pianeta. Gandhi ha detto: “La terra ha abbastanza da soddisfare i bisogni di tutti, ma non l’avidità di tutti” Inoltre penso che il perdono sia il valore più importante. Le qualità trattate nei due ultimi capitoli del libro, umiltà e perdono, sono a mio avviso le più spirituali.
A chi indirizzare oggi questo elenco? Alla classe politica, per caso? Ai pubblicitari? Ai media?
Vorrei rivolgermi soprattutto ai giovani.
Lei dice che in Italia non c’è degrado. Ma un fenomeno come la compravendita di parlamentari, per rimanere sull’attualità, non la porta a ricredersi?
Ripeto, più che di decadimento morale, preferirei parlare di margini di miglioramento. In Italia vedo molta intelligenza, cultura, sagacia. Ma questo non è abbastanza. Preferirei che fosse un maggiore rispetto degli altri e meno individualismo. La mentalità consumistica ha troppo peso. E nella sfera pubblica la fame di potere e di ricchezza genera falsità. La veridicità è, a mio parere, un fine a se stesso. Mentire è spesso visto come un mezzo per raggiungere un fine – ma di certo non solo in questa società.
Ha speranza che le cose possano migliorare? Sarà sufficiente osservare il suo decalogo per dare una sterzata al nostro modo di vivere? Un discorso semplicistico, non crede?
Non sono così presuntuosa da pensare che il mio piccolo libro, con alcune storie e riflessioni, possa riuscire a far cambiar rotta a qualcuno. Indipendentemente dal mio libro, io spero in un cambiamento. Gli scritti come i miei sono solo come gocce in un oceano.
Colpiscono i capitoli sul perdono, davvero difficile da praticare, e quello sulla cura di sè. Un po’ complicato prendersi cura di sè, senza cadere nell'innamoramento di se stessi o nel narcisismo, vero?
Credo che sia difficile mettere in pratica la cura di sé tanto, perchè spesso siamo troppo duri con noi stessi, e anche perchè in altri momenti siamo invece orientati solo al piacere. C’è bisogno di equilibrio. E di moderazione. In realtà le varie virtù non sono difficili da mettere in pratica, perchè sono giuste, e gli esseri umani hanno un senso innato della giustizia.
Ho visto che cita parecchio la saggezza dei rabbini. Perchè?
Per lo squisito senso dell’umorismo, che è caratteristico della tradizione ebraica. Io credo che le storie siano spesso più adatte a insegnare di quanto non lo siano altri sussidi didattici. Come alla maggioranza della gente, anche a me piace ridere o sorridere. Se una storia ci può insegnare qualcosa e anche renderci di buon umore, il suo valore è inestimabile.
Dopo tanti anni di esperienza professionale, qual è la malattia più diffusa, di cui soffriamo?
Non pratico la professione da parecchi anni (mi sono dedicata alla famiglia e allo scrivere). Quindi non sono un’autorità in materia di disagio psichico. Penserei che la depressione e gli attacchi di panico siano in ascesa. Credo anche che molti disturbi fisici in realtà sono psicosomatici – cioè hanno una causa emotiva, anche se i sintomi fisici sono assolutamente reali.
Molti sul nostro sito esprimono uno stato di insofferenza, stanchezza. e decidono di cambiare vita, allontanandosi dal proprio Paese o cambiando lavoro. E' sufficiente?
Molte di queste dieci qualità sono dei rimedi a stati negativi. Per esempio, l’armonia ci salva dal conflitto, la gratitudine si oppone all’autocommiserazione, la pazienza è un rimedio alla frustrazione e all’agitazione. Per combattere la stanchezza e lo scoraggiamento, i nostri alleati migliori sono l’amore e la solidarietà basata sulla compassione. Per quanto riguarda il desiderio di cambiare le circostanze della nostra vita, bisogna usare il nostro intuito e buon senso. Un cambiamento di lavoro può essere un buon inizio, se il nuovo lavoro è più in sintonia col nostro carattere e con le nostre preferenze. Una decisione equilibrata di cambiare stile di vita – una decisione basata sull’informazione e appoggiata da un sano realismo – può essere sufficiente. Per esempio, conosco un traduttore professionale che si è trasferito nel Canada francofono, ha ottenuto la cittadinanza, e dal punto di vista della sua professione si trova meglio lì che in Italia. E’ anche vero però che spesso molti lasciano il loro Paese in cerca di posti più promettenti, ma poi rimangono sorpresi dalle difficoltà che incontrano. Non è mai facile essere un immigrante. Comunque, è una verità ovvia della psicologia che ovunque andiamo ci portiamo dietro i nostri problemi. Un nuovo ambiente non li eliminerà automaticamente.
Lei dice che bisogna fare senza aspettare niente in cambio. Ma questo atteggiamento porta davvero l'altro a capire il senso del dono? Non rischia di lasciarlo nel suo egoismo?
Sì, il rischio c’è. Ma per stare meglio noi faremmo bene a sbarazzarci delle nostre aspettative nei riguardi degli altri. Inoltre, se agisco per interesse personale, ciò non rende gli altri meno egoisti, al contrario. E’ il nostro altruismo, il nostro disinteresse, che li ispira.
L'esempio di una persona che incarna oggi gran parte delle sue virtù eterne?
Madre Teresa di Calcutta, nel passato recente. E poi il Dalai Lama, Nelson Mandela.
A cura di Cinzia Ficco
Vivien Reid ha lavorato come psicologa in vari enti statali, ad esempio, il dipartimento della sanità, quello dei servizi di comunità, e in diversi istituti d’istruzione professionali come counselor. Dopo la laurea ha seguito corsi di religione comparata presso la stessa Università. Ha scritto articoli per varie riviste, e in particolare una serie di saggi per il rotocalco spagnolo Mente Sana. Vive vicino a Firenze con il marito e due figli.
06 febbraio 2011
26 gennaio 2011
Fitoterapici dimagranti sotto indagine
Fitoterapici dimagranti sotto indagine
Un gruppo di ricercatori italiani dell’Università la Sapienza di Roma ha indagato sugli effetti avversi dopo l’assunzione di prodotti a base di erbe destinati al controllo del peso.
Utilizzando i dati presenti nel database dell’ISS - dall’aprile 2002 al giugno 2010 - si è dimostrato che circa 46 delle reazioni avverse riportate spontaneamente dai pazienti erano probabilmente riferibili a fitoprodotti assunti a scopo dimagrante. Tra le varie reazioni avverse riferite si evidenziavano effetti sul sistema cardiovascolare, sul sistema digestivo, nervoso centrale, sul fegato e sulla cute. Nel 22% dei casi selezionati il paziente riferiva la concomitante assunzione di un prodotto a base di erbe. I ricercatori avvisano i consumatori di prestare attenzione all’auto consumo di questi prodotti da banco e, nel contempo, suggeriscono agli esperti di settore e ai nutrizionisti di propendere per un maggior controllo. Non è lecito pensare che tali prodotti siano totalmente innocui e sarebbe pertanto necessario un approccio diagnostico periodico dei soggetti che ne fanno uso, controllandone non solo il loro peso, ma anche l’obiettività generale e la cute.
Fonte: Eur J Clin Pharmacol. 2011 Jan 18. [Epub ahead of print] Suspected adverse reactions associated with herbal products used for weight loss: a case series reported to the Italian National Institute of Health.
22 gennaio 2011
I conservanti - Perchè gli alimenti vengono conservati?
Autore Lorenzo Fantacuzzi
I conservanti sono un tema ricorrente nelle discussioni pubbliche e, ogni volta che se ne parla, molti consumatori li associano alle moderne sostanze chimiche nocive contenute negli alimenti. Ma la conservazione del cibo era già praticata diverse centinaia di anni fa, fin da quando l’uomo incominciò a usare il sale e il fumo per evitare che la carne e il pesce andassero a male. Malgrado una certa dose di apprensione, i conservanti sono diventati attualmente un componente indispensabile del cibo che mangiamo. In parte, grazie anche alla crescente domanda da parte dei consumatori di alimenti più variati, facili e pratici, nonché agli elevati standard di sicurezza.
Perché gli alimenti vengono conservati?
La conservazione si definisce solitamente come metodo utilizzato per mantenere una condizione esistente o impedire il deterioramento che può essere determinato da fattori chimici (ossidazione), fisici (temperatura, luce) o biologici (microrganismi). Grazie alla conservazione è stato possibile disporre di cibo da un raccolto all’altro. La principale funzione di questo procedimento è quindi quella di ritardare il deterioramento degli alimenti e di impedire le alterazioni del gusto o, in qualche caso, dell’aspetto. Può essere effettuata in modi diversi, mediante metodi di lavorazione tra cui l’inscatolamento, la disidratazione (essiccazione), l’affumicatura e il congelamento, l’uso di imballaggi e l’impiego di additivi alimentari come antiossidanti o altri conservanti. In questo articolo ci concentreremo sui conservanti.
Iscriviti a:
Post (Atom)