La privazione temporanea di cibo fa
calare il numero di cellule immunitarie del sangue come i globuli bianchi, che
ritornano a livelli normali quando si ricomincia a mangiare. Un nuovo studio ha
dimostrato che questo fenomeno, scoperto nei topi, consente ai malati di tumore
di resistere meglio agli effetti collaterali della chemioterapia che colpiscono
in particolare il sistema immunitario
Un periodo di
digiuno può indurre un maggiore ricambio delle cellule staminali nel sangue,
aiutando il sistema immunitario a resistere agli effetti negativi della
chemioterapia e anche alla normale degenerazione dovuta all'invecchiamento.
Lo afferma un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Cell - Stem Cell” da Valter Longo e colleghi della University of Southern California, che hanno verificato questo fenomeno su alcuni pazienti oncologici, dopo averlo scoperto in una sperimentazione sui topi. Il risultato potrebbe avere importanti ricadute per la salute e la qualità della vita di pazienti in chemioterapia, anziani e persone con deficit del sistema immunitario.
La chemioterapia è, insieme alla radioterapia e alla chirurgia, il trattamento più utilizzato e più efficace contro il cancro. Può produrre tuttavia notevoli effetti collaterali, tra cui il depauperamento delle cellule del sistema immunitario: si calcola che circa un quinto dei decessi dei malati oncologici sia accelerato o addirittura causato dalla chemioterapia. Il sistema immunitario, inoltre, si degrada inevitabilmente con l'età, portando in alcuni casi a una condizione di immunodeficienza ed esponendo a un maggior rischio di sviluppare leucemie e altre neoplasie.
Lo afferma un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Cell - Stem Cell” da Valter Longo e colleghi della University of Southern California, che hanno verificato questo fenomeno su alcuni pazienti oncologici, dopo averlo scoperto in una sperimentazione sui topi. Il risultato potrebbe avere importanti ricadute per la salute e la qualità della vita di pazienti in chemioterapia, anziani e persone con deficit del sistema immunitario.
La chemioterapia è, insieme alla radioterapia e alla chirurgia, il trattamento più utilizzato e più efficace contro il cancro. Può produrre tuttavia notevoli effetti collaterali, tra cui il depauperamento delle cellule del sistema immunitario: si calcola che circa un quinto dei decessi dei malati oncologici sia accelerato o addirittura causato dalla chemioterapia. Il sistema immunitario, inoltre, si degrada inevitabilmente con l'età, portando in alcuni casi a una condizione di immunodeficienza ed esponendo a un maggior rischio di sviluppare leucemie e altre neoplasie.
Paziente
durante un'infusione di chemioterapia: gli effetti collaterali a carico del
sistema immunitario possono essere attenuati con un digiuno temporaneo (© Jim
Craigmyle/Corbis)In un precedente studio, Longo e colleghi avevano scoperto che
privando temporaneamente del nutrimento alcuni topi di laboratorio, si riusciva
ad aumentare la resistenza delle loro cellule staminali a determinati fattori
di stress. in quest'ultimo lavoro hanno dimostrato che lo stesso digiuno ha
effetti protettivi per le cellule immunitarie presenti nel sangue, come i
globuli bianchi.
"Il digiuno prolungato determina una notevole riduzione del numero di globuli bianchi, che tuttavia tende a recuperare i valori normali quando i roditori riprendono ad alimentarsi: si tratta probabilmente di un meccanismo sviluppato con l'evoluzione che permette di ridurre il consumo energetico nei periodi di mancanza di cibo", ha spiegato Longo. "Questo stesso fenomeno ha l'effetto di indurre le cellule staminali a porsi in una modalità in cui riescono non solo a generare altre cellule immunitarie, ma anche a invertire l'immunosoppressione causata dalla chemioterapia: il sistema immunitario dei topi ne risultato ringiovanito".
La rilevanza è dovuta al fatto che la protezione contro la perdita di globuli bianchi si verifica anche negli esseri umani. Gli autori lo hanno verificato nell'ambito di uno studio clinico in pazienti che hanno digiunato per un singolo periodo di 72 ore prima della chemioterapia a base di platino.
Inoltre, il digiuno sembra avere effetti positivi anche sulla riduzione dei livelli di IGF-1, una proteina con un ruolo chiave nella crescita nell'invecchiamento. Per questo, l'ipotesi degli autori è che il digiuno possa essere di beneficio non solo per i pazienti oncologici, ma anche per anziani e persone con deficit immunitari.
"Il digiuno prolungato determina una notevole riduzione del numero di globuli bianchi, che tuttavia tende a recuperare i valori normali quando i roditori riprendono ad alimentarsi: si tratta probabilmente di un meccanismo sviluppato con l'evoluzione che permette di ridurre il consumo energetico nei periodi di mancanza di cibo", ha spiegato Longo. "Questo stesso fenomeno ha l'effetto di indurre le cellule staminali a porsi in una modalità in cui riescono non solo a generare altre cellule immunitarie, ma anche a invertire l'immunosoppressione causata dalla chemioterapia: il sistema immunitario dei topi ne risultato ringiovanito".
La rilevanza è dovuta al fatto che la protezione contro la perdita di globuli bianchi si verifica anche negli esseri umani. Gli autori lo hanno verificato nell'ambito di uno studio clinico in pazienti che hanno digiunato per un singolo periodo di 72 ore prima della chemioterapia a base di platino.
Inoltre, il digiuno sembra avere effetti positivi anche sulla riduzione dei livelli di IGF-1, una proteina con un ruolo chiave nella crescita nell'invecchiamento. Per questo, l'ipotesi degli autori è che il digiuno possa essere di beneficio non solo per i pazienti oncologici, ma anche per anziani e persone con deficit immunitari.