L’
attenzione primaria, al fine
di promuovere la salute
pubblica, deve rivolgersi
soprattutto verso la prevenzione
della patologia: è quindi essenziale
considerare le abitudini
dell’individuo, ed in particolar
modo l’alimentazione, per poter
garantire il mantenimento dello
stato di salute.
In quest’ottica, è importante ricercare
i fattori alimentari che
possono risultare dannosi per
l’equilibrio dell’organismo, arrivando
anche a “stravolgere” miti
alimentari ormai radicati nella
popolazione.
In questo caso parliamo proprio
di uno dei “capisaldi” dell’alimentazione:
la necessità (o meno)
dell’assunzione di prodotti lattiero-caseari.
Nella tradizione culinaria e nelle
linee guida nutrizionali, latte,
formaggi, yogurt, sono considerati
un punto saldo per l’apporto
di nutrienti fin dall’infanzia; ma
tutto questo viene già da tempo
messo in discussione, soprattutto
considerando gli ulteriori recenti
risultati in merito all’incidenza di
gravi patologie come i tumori del
sistema riproduttivo.
Il consumo di latticini è infatti collegato
con l’aumento del rischio
di cancro alla prostata e al seno.
Molto probabilmente la pericolosità
del prodotto lattiero caseario
deriva dalla presenza del fattore
di crescita insulino-simile (IGF-1)
nel latte vaccino; una costante assunzione
di questi prodotti determina
un aumento dei livelli sierici
di IGF-1, fattore per il quale è stata
dimostrata da studi “caso-controllo”
una forte associazione con
il rischio (fino a 4 volte maggiore)
di sviluppo di cancro alla prostata.
Ad ulteriore conferma, il Physicians
Health Study, che riporta
i risultati di un monitoraggio su
21.660 partecipanti della durata
di 28 anni, ha riscontrato un aumento
del rischio di cancro prostatico
in coloro che assumevano
da 5 a più porzioni di prodotti lattiero-caseari
al giorno rispetto a
chi ne consumava mezza o meno
al giorno.
Uno studio sull’assunzione di latte
a ridotto contenuto in grassi
evidenzia che l’incidenza di rischio
di cancro alla prostata è elevata
anche in questo caso, quindi
il legame non è solo con l’eccesso
di grassi saturi presenti naturalmente nel prodotto “intero”, ma
anche con l’eccessiva quantità di
calcio presente nei latticini, tale
da dimostrarsi potenziale minaccia
per la salute della prostata.
D’altro canto, un ulteriore fattore di rischio correlato all’incidenza dei tumori del sistema riproduttivo (prostata, seno, ovaie), oltre all’IGF-1, è dato dai metaboliti degli estrogeni, in grado di influenzare la proliferazione cellulare provocandone una rapida crescita anche aberrante, portando quindi allo sviluppo e alla crescita del cancro.
Il consumo di latte e latticini contribuisce per il 60-70% all’assunzione di estrogeni nell’alimentazione umana. È stato condotto uno studio epidemiologico (Cancer Epidemiology Study ) su un campione di 1893 donne alle quali era stato diagnosticato il carcinoma mammario invasivo in fase iniziale: dai dati finali si evince che una maggiore assunzione di grassi, associata ad un consumo elevato di latticini, comporta un più alto tasso di mortalità, già con sola mezza porzione al giorno di questi alimenti. Questo risultato è probabilmente legato al fatto che gli estrogeni si accumulano principalmente nel grasso, dando quindi maggior rilevanza negativa agli alimenti ad alto tenore in grassi come i latticini.
È stata inoltre riscontrata un’aumentata incidenza di cancro all’ovaio legata all’assunzione di latticini, probabilmente a causa della “digestione” del lattosio, scisso in glucosio e galattosio: quest’ultimo infatti può essere tossico per le cellule ovariche. Uno studio condotto in Svezia ha rilevato la relazione tra l’assunzione di latticini e cancro ovarico, riportando un aumento del 73% di probabilità di sviluppo del cancro ovarico per le donne che assumevano più di un bicchiere di latte al giorno rispetto a quelle che ne assumevano meno di uno al giorno. In conclusione, la lettura di questi risultati dovrebbe portare ad una riflessione non solo le persone onnivore, ma anche coloro che mantengono una scelta alimentare di tipo latto-ovo-vegetariano: il consiglio è quello di modificare la propria alimentazione spostandosi verso una priva di ingredienti di origine animale.
Fonte: The Physicians Committee for Responsible Medicine - PCRM, Health Concerns about Dairy Products http://www.pcrm.org/health/ diets/vegdiets/health-concerns-about-dairy-products
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D’altro canto, un ulteriore fattore di rischio correlato all’incidenza dei tumori del sistema riproduttivo (prostata, seno, ovaie), oltre all’IGF-1, è dato dai metaboliti degli estrogeni, in grado di influenzare la proliferazione cellulare provocandone una rapida crescita anche aberrante, portando quindi allo sviluppo e alla crescita del cancro.
Il consumo di latte e latticini contribuisce per il 60-70% all’assunzione di estrogeni nell’alimentazione umana. È stato condotto uno studio epidemiologico (Cancer Epidemiology Study ) su un campione di 1893 donne alle quali era stato diagnosticato il carcinoma mammario invasivo in fase iniziale: dai dati finali si evince che una maggiore assunzione di grassi, associata ad un consumo elevato di latticini, comporta un più alto tasso di mortalità, già con sola mezza porzione al giorno di questi alimenti. Questo risultato è probabilmente legato al fatto che gli estrogeni si accumulano principalmente nel grasso, dando quindi maggior rilevanza negativa agli alimenti ad alto tenore in grassi come i latticini.
È stata inoltre riscontrata un’aumentata incidenza di cancro all’ovaio legata all’assunzione di latticini, probabilmente a causa della “digestione” del lattosio, scisso in glucosio e galattosio: quest’ultimo infatti può essere tossico per le cellule ovariche. Uno studio condotto in Svezia ha rilevato la relazione tra l’assunzione di latticini e cancro ovarico, riportando un aumento del 73% di probabilità di sviluppo del cancro ovarico per le donne che assumevano più di un bicchiere di latte al giorno rispetto a quelle che ne assumevano meno di uno al giorno. In conclusione, la lettura di questi risultati dovrebbe portare ad una riflessione non solo le persone onnivore, ma anche coloro che mantengono una scelta alimentare di tipo latto-ovo-vegetariano: il consiglio è quello di modificare la propria alimentazione spostandosi verso una priva di ingredienti di origine animale.
Fonte: The Physicians Committee for Responsible Medicine - PCRM, Health Concerns about Dairy Products http://www.pcrm.org/health/ diets/vegdiets/health-concerns-about-dairy-products