L'utilizzo di prodotti dimagranti di origine vegetale, è ormai una pratica particolarmente diffusa e in rapido incremento per il controllo del peso, dal momento che due terzi della popolazione adulta mondiale ha problemi di sovrappeso. I consumatori hanno un accesso diretto a questi prodotti, sempre più spesso schivano il consiglio del medico o del farmacista e si affidano anche ad acquisti di prodotti su siti web, che ne sponsorizzano l'efficacia. Spesso le etichette presenti sulle confezioni, non contengono le informazioni necessarie ai fini della sicurezza del prodotto. Inoltre, i consumatori fanno uso di supplementi dietetici insieme a farmaci convenzionali, ignari dei potenziali rischi di interazioni farmacologiche a cui possono andare incontro. Le piante medicinali comunemente utilizzate sono Amorphophallus konjac, chitosano, Cyamoppsis tetragonolobus, acido linoleico coniugato, Ephedra, Garcinia cambogia e Plantago ovata. Un recente studio ha analizzato una serie di sospette reazioni avverse provocate da formulazioni dimagranti di origine vegetale, allo scopo di sensibilizzare un utilizzo responsabile di tali prodotti(1). Le reazioni sono state a carico del sistema cardiovascolare, pelle, apparato digerente, sistema nervoso centrale, fegato e altri organi come reni tiroide e pancreas. La maggior parte dei prodotti conteneva un elevato numero di componenti. Reazioni cardiovascolari come ipertensione, tachicardia, fibrillazione ventricolare sono state associate a prodotti contenenti Citrus aurantium, guarana, o ma huang, poiché tali sostanze contengono diversi alcaloidi (come sinefrina, caffeina ed efedrina) che stimolano il sistema nervoso simpatico e aumentano il rischio di aritmia, ictus e infarto del miocardio. Queste reazioni cardiovascolari sono sufficienti per evidenziare la necessità di un'attenta considerazione quando si utilizzano le piante medicinali che contengono sostanze cardioattive, soprattutto in quei soggetti che presentano fattori di rischio cardiovascolari e/o soffrono di ipertensione. Per quanto riguarda, invece, i farmaci con attività anticoagulante e/o antiaggregante piastrinica, questi sono spesso implicati in interazioni erbe-farmaco, e alcune piante medicinali contenute nei prodotti sospetti (per esempio, tarassaco, ortica, papaia) sono note per indurre le isoforme degli enzimi CYPs. Pertanto, al fine di evitare interazioni pericolose, i pazienti più anziani con malattie croniche, che sono di solito trattate in politerapia farmacologica, devono evitare di assumere rimedi naturali. Supplementi dietetici contenenti Coleus Forskohlii, sono stati ritenuti responsabili di effetti avversi al sistema nervoso centrale. La radice di questa pianta contiene infatti, forskolina, la quale, attivando l'adenilato ciclasi, aumenta i livelli di adenosina monofosfato ciclico (cAMP), stimola la lipolisi nelle cellule grasse, e promuove la secrezione dell'ormone tiroideo, contribuendo al controllo del peso. In alcuni soggetti, l'assunzione di tale sostanza ha provocato una sindrome anticolinergica. Disturbi gastrointestinali nei pazienti trattati con preparazioni a base di fibre solubili sono ben noti, tuttavia, un caso ha richiesto ulteriore attenzione. Una giovane donna di 22 anni è stata sottoposta ad un intervento chirurgico a causa di una lesione esofagea dopo una grave ostruzione dovuta all'ingestione di una compressa contenente chitosano, inulina, e altri ingredienti. Per quanto riguarda le reazioni avverse epatiche, sono stati segnalati sei casi di epatite. Due di questi erano legati a prodotti contenenti Garcinia Cambogia. In un caso l'uso di Garcinia Cambogia è stato associato con tè verde e acido linoleico. Un altro caso riguarda una donna di 45 anni di età, asmatica, che è stata ricoverata in ospedale, una settimana dopo l'assunzione per 7 giorni di due supplementi dietetici dimagranti che contengono, tra gli altri ingredienti, Garcinia Cambogia e Citrus aurantium. La paziente era in trattamento cronico con montelukast, un antagonista del recettore dei leucotrieni, da 5 anni prima della comparsa di insufficienza epatica fatale. È significativo che i citroflavonoidi contenuti nel Citrus aurantium possano aver inibito l'isoforma CYP3A4 con un conseguente aumento della concentrazione plasmatica e della relativa tossicità del farmaco metabolizzato dallo stesso sistema. Altre reazioni avverse di tipo dermatologico sono state attribuite a formulazioni contenenti Ginkgo biloba. Molti prodotti utilizzati per il controllo del peso contengono sostanze di origine vegetale con caratteristiche farmacologiche ben note che sono anche responsabili di effetti indesiderati prevedibili e quindi evitabili. Per questi motivi, alcuni integratori alimentari devono essere utilizzati sotto stretto controllo medico, e non come automedicazione. Un'altra recente indagine(2), condotta in Brasile ha utilizzato metodologie analitiche particolarmente sofisticate (tra cui tecniche cromatografiche ed elettroforetiche, spettroscopiche ed elettrochimiche) allo scopo di identificare selettivamente tutti i componenti di alcune formulazioni fitoterapiche dimagranti, che avevano provocato reazioni avverse segnalate dai consumatori (mal di testa, insonnia, nausea, dolore al petto, palpitazioni e stanchezza). Le analisi sui prodotti hanno rivelato la presenza di principi attivi di origine sintetica, aggiunti quali adulteranti, allo scopo di rendere maggiormente efficace il prodotto, a scapito della salute del consumatore. Tali sofisticazioni riguardano l'aggiunta di agenti farmaceutici anoressizzanti, ansiolitici e antidepressivi oltre a lassativi e diuretici. Sono stati identificati fenproporex, clordiazepossido, fluoxetina e sibutramina. In un altro studio pubblicato in Brasile, il 50% dei campioni di formulazioni analizzati era adulterato da benzodiazepine ma anche da fenolftaleina, spironolattone, furosemide, idroclorotiazide e altri agenti stimolanti come fenfluramina e fenilpropanolamina. Alla luce di quanto riportato, al fine di migliorare la qualità e la sicurezza dei supplementi dietetici, risulta importante lo sviluppo di tecniche innovative nel campo della chimica analitica per la caratterizzazione di componenti bioattivi e l'individuazione di adulteranti pericolosi e contaminanti. Allo stesso tempo sarebbe necessario migliorare la qualità dell'informazione nei mezzi di comunicazione di massa con un chiaro ed esplicito profilo del rapporto rischio/beneficio. - Vitalone A, Menniti-Ippolito F, Moro PA, Firenzuoli F, Raschetti R, Mazzanti G. Suspected adverse reactions associated with herbal products used for weight loss: a case series reported to the Italian National Institute of Health. Eur J Clin Pharmacol. 2011 Jan 18.
- de Carvalho LM, Martini M, Moreira AP, de Lima AP, Correia D, Falcão T, Garcia SC, de Bairros AV, do Nascimento PC, Bohrer D. Presence of synthetic pharmaceuticals as adulterants in slimming phytotherapeutic formulations and their analytical determination. Forensic Sci Int. 2011 Jan 30;204(1-3):6-12.
Loreta Longo ed Eugenia Gallo
Istituto di Farmacologia preclinica e clinica
Università degli Studi di Firenze |