30 gennaio 2015

In post-menopausa i cambiamenti di peso aumentano il rischio fratturativo





Nelle donne in post-menopausa l'aumento e la perdita di peso si associano a una maggiore incidenza di fratture, ma in differenti siti anatomici. Ecco in sintesi i risultati di uno studio pubblicato sul British medical journal, che contrastano con la convinzione che l'incremento ponderale abbia un effetto protettivo. Esordisce Carolyn Crandall, professore di medicina all'University of California, Los Angeles: «Il basso peso è un fattore di rischio ben conosciuto, ma le probabilità di rompersi le ossa aumentano anche negli obesi». Tant'è che la ricercatrice e i coautori hanno esaminato le associazioni tra variazioni ponderali dopo la menopausa e l'incidenza di fratture in 120.000 donne sane in post-menopausa. Le partecipanti, seguite per oltre un decennio, erano tra 50 e 79 anni all'inizio dello studio, e ogni anno venivano pesate e interrogate sull'occorrenza di fratture dell'arto superiore ovvero mano, polso, gomito, braccio, spalla, degli arti inferiori cioè piede, ginocchio, coscia tranne anca, caviglia, e del corpo: anca, bacino e colonna vertebrale. Il calo ponderale è stato classificato come stabile o rilevante a seconda che fosse inferiore o superiore a una diminuzione del 5% rispetto alla prima pesata. Il criterio usato per l'incremento di peso era il medesimo, e prevedeva un aumento minore o maggiore del 5% dal primo valore. I risultati? Al termine del follow-up la perdita di peso comportava un aumento del 65% delle fratture d'anca e del 9% di quelle dell'arto superiore. Viceversa, l'incremento ponderale si legava a un aumento del 10% delle fratture degli arti superiori e del 18% di quelle degli arti inferiori. In un editoriale Juliet Compston, professore emerito all'Università di Cambridge, commenta: «In post-menopausa una perdita di peso involontaria del 5% o più dovrebbe essere considerata un fattore di rischio fratturativo, specie per l'anca. Viceversa, il legame tra fratture e perdita di peso intenzionale nonché aumento di peso, sebbene in misura minore, sottolinea la necessità di prevenire il depauperamento di tessuto osseo durante gli interventi dimagranti».