05 giugno 2014

La sensibilità al frumento nei pazienti non celiaci è una condizione allergica?






I pazienti non celiaci con sensibilità al frumento (NCWS) e altre forme di intolleranze alimentari a queste particolari tipologie di alimenti, manifestano caratteristiche cliniche, di laboratorio ed istologiche che suggeriscono che questi soggetti potrebbero essere affetti da forme di allergia alimentare non IgE – mediata. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato  in The American Journal of Gastroenterology .

In questa review l’autore (Antonio Carroccio MD dell’Università di Palermo), ha esaminato i dati preliminari relativi alle NCWS e altra letteratura medica rilevante, concentrandosi su pazienti NCWS che possano soffrire di allergie al frumento non- IgE – mediata. I pazienti non celiaci caratterizzati da sensibilità al grano (NCWS) presentano sintomi che possono coinvolgere il tratto gastrointestinale, il sistema nervoso, la pelle e altri organi. L’unico denominatore comune delle NCWS è il consumo di grano: i sintomi scompaiono quando viene escluso il grano dalla dieta e riappaiono nuovamente quando questo alimento viene reinserito.
Le allergie alimentari sono generalmente distinguibili in due tipologie: IgE mediate e non IgE mediate. Nelle allergie alimentari IgE mediate, le persone sviluppano sintomi quasi subito dopo aver mangiato il cibo causante la reazione avversa, e, quando sono eseguite prove specifiche sul sangue o sulla pelle, vi è un indicatore positivo. Nelle allergie alimentari non IgE mediate, tra cui la malattia celiaca , viene colpita principalmente la mucosa gastrointestinale (lo strato più interno del tratto gastrointestinale) e ciò provoca un ritardo della comparsa dei sintomi, che può rendere difficile la diagnosi.
In questo caso i ricercatori hanno esaminato i dati di 276 pazienti con diagnosi di NCWS, utilizzando trial doppio cieco contro placebo.
Sono stati esaminati i dati che indicano una possibile diagnosi di allergia al frumento ed altri dati di letteratura. Gli autori ipotizzano che i pazienti con NCWS possano essere affetti da allergie alimentari non IgE mediata.
Essi hanno esaminato il ruolo degli anticorpi IgG e il test di attivazione dei basofili nelle allergie alimentari, così come i risultati istologici nelle diagnosi di allergia alimentare.
Inoltre essi hanno confrontato i pazienti affetti da NCSW e sindrome dell’intestino irritabile (IBS) contro un  controllo rappresentato da pazienti affetti da IBS ma non sofferenti di NCWS.
La rassegna propone anche un collegamento tra la sospensione dell’assunzione di grano e la variazione del Microbiota intestinale.
Sulla base di questa revisione è possibile concludere che nei pazienti non-celiaci la sensibilità al grano può essere considerata la causa molto frequente di sintomi gastrointestinali erroneamente attribuiti a disturbi funzionali.
Tuttavia, molti dubbi rimangono, e va sottolineato che spesso è difficile effettuare una diagnosi corretta di NCWS anche a causa dell’effetto placebo che, in questo contesto, spesso gioca un ruolo determinante per disturbare un percorso di analisi corretta di sensibilità al frumento in pazienti non celiaci.
Giacomo Pagliaro
Per maggiori  info:
http://www.nature.com/ajg/journal/vaop/ncurrent/full/ajg2013353a.html