22 febbraio 2011

Gravidanza con un basso indice glicemico

Le abitudini alimentari della donna durante la gravidanza possono influire, positivamente o negativamente, sul fenotipo del nascituro, inducendo segni che permangono tutta la vita.

Oltre alla classica supplementazione di Ferro, Calcio e Folati, nei primi mesi della gravidanza, è necessario pianificare un regime alimentare adatto sia alla madre, che allo sviluppo strutturale e funzionale del feto.  Uno dei modelli più accreditati in tal senso sarebbe quello mediterraneo a basso indice glicemico. Un regime di questo tipo ha dimostrato di migliorare diversi problemi concernenti l'apparato riproduttivo della donna, come quello dell'infertilità ovulatoria. Per quanto riguarda la vitamina D, si è visto che un apporto adeguato in gravidanza è utile non solo per le ossa, ma anche per la regolazione del glucosio, per le funzioni immunitarie e per la contrattilità uterina durante il parto. Al riguardo, a molte donne degli Stati Uniti d'America, caratterizzate dalla carenza di vitamina D e di folati, si raccomanda l'assunzione di supplementi polivitaminici in età fertile, ancora prima del concepimento. Va valutato anche un altro beneficio della dieta mediterranea che è quello di assumere buone quantità di omega3 dal pesce. Secondo gli americani, al momento di pianificare una dieta salutare per l'unità materno-fetale è bene intervenire con un counselling costante e scrupoloso e in mancanza di questo, è essenziale assumere integratori polivitaminici e minerali. Data la ricchezza del nostro modello mediterraneo, è forse più corretto per noi fornire una supplementazione mirata allo specifico nutriente, effettivamente carente.
Fonte: Maternal nutrition and perinatal outcomes.