Mi occupo di intolleranze alimentari da 10 anni ed in particolare di intolleranza ed allergia al nichel almeno da 5 anni e posso testimoniare che lo studio conferma i risultati evidenziati in questi anni.
Condivido la posizione dell'autrice dell'articolo. Unico problema è che non si possono eliminare tutti gli alimenti ad elevato contenuto in nichel perché si rischia di non mangiare quasi nulla e di conseguenza creare stati carenziali importanti. Allora è necessario fare un serio piano nutrizionale alternativo ma ben bilanciato che è possibile solo se ci si rivolge ad un nutrizionista esperto.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0123265
L’allergia al nichel fa ingrassare
a cura di Paola P.
Che esista un legame tra allergie/intolleranze alimentari e
sovrappeso si è capito da parecchio e, anzi, diversi studi scientifici sono
opportunamente giunti a poterlo dimostrare. Ora gli esiti di una nuova,
interessante ricerca sperimentale condotta in Italia è andata oltre, rivelando
in modo inequivocabile l’associazione tra sovrappeso e allergia al nichel.
Questo metallo è presente, oltre che in accessori di abbigliamento, oggetti e
utensili a cucina, anche in molti alimenti che consumiamo comunemente. Tra
questi basti citare il cioccolato (specialmente fondente), i legumi, i frutti
di mare.
Stando alle evidenze dello studio, condotto dai ricercatori
dell’Università di Chieti presso il Laboratorio della Croce Rossa in Roma
(Unità di Immunologia clinica e Allergologia) su un campione di 87 soggetti (72
donne e 15 uomini), l’allergia al nichel può essere tranquillamente inclusa tra
i fattori di rischio per obesità e sovrappeso come e più di altri indicatori
tra cui la steatosi epatica (fegato grasso) e la sindrome da
insulino-resistenza.
Basti pensare che il 59% del campione, soprattutto donne in
“zona” menopausa, con un indice di massa corporea superiore a 26 (ovvero il
valore che indica il sovrappeso) era anche allergica al nichel, come rilevato
da un semplice patch test. Insomma, un dato di cui tenere conto.
La ricerca non si è limitata a riscontrare il legame, ma ha
provato a determinare un’inversione di tendenza. Una parte del campione è stata
infatti indotta a seguire quella che è la terapia d’elezione per combattere i
sintomi dell’allergia al nichel: la dieta a bassa concentrazione di questo
metallo. Dopo tre mesi di questo tipo di alimentazione che, lo specifichiamo,
non era “dimagrante” ma normocalorica (ovvero rispettava il fabbisogno calorico
di ciascun soggetto in base all’età e allo stile di vita), il campione non solo
ha avuto un miglioramento generalizzato delle condizioni di salute, ma ha visto
una riduzione del girovita e del proprio indice di massa corporea. Non solo, il
dimagrimento ottenuto nel breve termine si è mantenuto tale anche dopo altri
sei mesi di controllo. Insomma, un vero successo.
Molte delle donne in premenopausa che all’inizio
dell’esperimento erano sovrappeso e soffrivano di fegato grasso e di sindrome da
inulino-resistenza, dopo la dieta a basso contenuto di nichel avevano
migliorato le loro condizioni generali anche relativamente ai disturbi
metabolici. Questo buon esito è legato al fatto che le allergie ad alcuni
alimenti o sostanze in essi contenuti (percepiti dal corpo come nocivi anche se
non sono tali), portano ad un aumento nel sangue delle citochine, molecole
proteiche che inducono una risposta immunitaria di tipo infiammatorio.
Quando nel corpo si verificano queste condizioni, con un
aumento dell’insulina e difficoltà nell’assimilazione dei nutrienti, il corpo
tende ad accumulare adipe. Ecco perché spesso chi soffre di allergie o
intolleranze alimentari, specialmente “nascoste”, a fronte di un aumento di
peso, presenta di pari passo anche un peggioramento della salute generale con
affaticamento e rallentamento di tutte le funzioni fisiologiche.
Una dieta povera di nichel, quindi, può essere la soluzione
per smaltire i chili di troppo e ritrovare il naturale benessere in chi abbia
sviluppato allergie o sensibilità a questo metallo. Buono a sapersi visto che
stiamo parlando di una fetta consistente di popolazione!