Secondo uno studio su The journal of pediatrics, nei bambini obesi un'alimentazione a base vegetale e a basso contenuto di grassi riduce non solo il peso corporeo, ma anche il rischio cardiovascolare e quello di sviluppare ipertensione, migliorando inoltre i livelli di colesterolo e la sensibilità all'insulina. Il trial, svolto alla Cleveland Clinic e coordinato dal pediatra Michael Macknin, ha messo a confronto per quattro settimane una dieta vegetariana e quella consigliata dall'American heart association (Aha) in 28 obesi tra 9 e 18 anni con elevata colesterolemia, servendo la medesima dieta anche a uno dei genitori. «L'alimentazione vegan era a base di vegetali e cereali integrali, con avocado e noci, senza grassi o prodotti animali» spiega il ricercatore, aggiungendo che nel gruppo vegan sono stati osservati miglioramenti significativi in nove misure: indice di massa corporea, pressione arteriosa sistolica, circonferenza a metà braccio, colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità (Ldl) e insulinemia, oltre a due marcatori comuni di cardiopatia, mieloperossidasi e proteina C-reattiva ad alta sensibilità. «Viceversa, la dieta Aha consisteva in frutta, verdura, cereali integrali e non, poco sodio, basso contenuto di grassi, oli vegetali selezionati, carne magra e pesce con moderazione» riprende il pediatra, sottolineando che questi bambini hanno manifestato miglioramenti significativi solo in quattro parametri: indice di massa corporea, circonferenza vita, circonferenza a metà braccio e mieloperossidasi. «Dato che il numero di bambini obesi con colesterolo alto continua a crescere, servono efficaci modifiche dello stile di vita per aiutarli a invertire i fattori di rischio per le malattie cardiache» afferma l'autore dell'articolo, osservando che le diete a base vegetale sono utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari negli adulti, ma che nei bambini i dati sono ancora insufficienti. «Le malattie cardiovascolari iniziano nell'infanzia, e se siamo in grado di vedere miglioramenti significativi nell'arco di quattro settimane, possiamo immaginare il potenziale dell'alimentazione vegan a lungo termine in un'intera popolazione» conclude Macknin.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25684089