Post di Laura Pentassuglia, ricercatrice in cardioncologia
al Departement Biomedizin, CardioBiology, Physiology Institute dell’università di Basilea
al Departement Biomedizin, CardioBiology, Physiology Institute dell’università di Basilea
La sindrome dell’ovaio policisticoè problema che riguarda circa il 10% della popolazione femminile delle zone industrializzate, ed è un problema che mi riguarda da vicino. La diagnosi fu fatta quasi 20 anni fa, ma è stato solo di recente che mi sono resa conto del suo reale significato e di che cosa implica. La prima cosa che mi ha sorpreso quando ho iniziato a cercare informazioni su questa sindrome è stato apprendere che l’ovaio policistico ha radici comuni con ildiabete, e per questo motivo viene, di fatto, considerata una disfunzione ormonale. La seconda cosa è che viene considerata una problematica prettamente femminile. In realtà colpisce anche gli uomini, anche se in questo caso la diagnosi diventa più difficile e i sintomi si presentano in maniera diversa rispetto alle donne. Ma andiamo per gradi. Innanzitutto che cosa è la sindrome dell’ovaio policistico?
Nella maggioranza dei casi questa malattia è causata dal fatto che il nostro corpo non risponde normalmente all’insulina, condizione che è comunemente chiamata resistenza. La funzione principale dell’insulina è di regolare il metabolismo energetico, ovvero come il nostro corpo utilizza zuccheri e grassi. L’insulina favorisce l’utilizzo e l’accumulo degli zuccheri e allo stesso tempo inibisce l’utilizzo dei grassi come fonte di energia. Ma questo non è tutto, l’insulina ha anche un ruolo chiave nel regolare la crescita post-parto, è essenziale per il funzionamento ottimale di ormoni e proteine, e nelle ovaie stimola la proliferazione cellulare. La resistenza all’insulina può insorgere per diversi motivi, ma il risultato finale è lo stesso: un aumento nella produzione dell’insulina stessa.
Quest’aumento va a influenzare diversi organi fra cui anche le ovaie. In che maniera questo eccesso d’insulina è legato all’ovaio policistico? L’insulina è in grado di stimolare la produzione sia del testosterone sia degli estrogeni, e più alta è l’insulina, maggiore sarà la quantità di ormoni sessuali prodotti. In condizioni normali il testosterone è convertito in estrogeno, e solo una minima parte è presente nel flusso sanguigno. Nell’ovaio policistico la produzione di testosterone è talmente alta che una buona parte non subisce questo processo portando a concentrazioni tipicamente maschili anche nella donna. Da questo momento in poi diventa un circolo vizioso, dato che l’aumento del testosterone stimola la ghiandola pituitaria alla produzione di un altro ormone luteinizzante, che a sua volta stimola la produzione ormonale nelle ovaie. Come se non bastasse, l’insulina non solo porta direttamente ed indirettamente ad un aumento della quantità del testosterone circolante, ma anche nella sua disponibilità. Molte proteine che circolano nel sangue vengono “sequestrate” e quindi rese inattive fino al loro utilizzo. L’aumento d’insulina riduce in maniera significativa anche questo processo.
Quali sono quindi i sintomi dell’ovaio policistico? I sintomi sono diversi e non è necessario che si presentino nello stesso momento. Quelli più evidenti sono la mancanza di un ciclo regolare e sterilità, irsutismo, in altre parole una distribuzione della peluria simile a quella maschile e sovrappeso. In quest’ultimo caso è importante notare qual è la distribuzione del grasso, infatti, nella sindrome dell’ovaio policistico, il grasso tende ad accumularsi nella zona addominale, in maniera del tutto simile agli uomini. Altri sintomi possono essere la presenza diacne, il sentirsi spesso stanchi senza nessun apparente motivo, bassa concentrazione degli zuccheri dopo i pasti caratterizzata da improvvisa sonnolenza e/o vertigini. In casi di severa resistenza all’insulina si possono anche presentare delle macchie nell’incavo delle braccia. Bisogna anche ricordare che questa sindrome é spesso ereditaria, in particolare in quelle famiglie con casi di diabete di tipo 2. In ogni caso, è sempre consigliabile far riferimento a un ginecologo ed endocrinologo per una diagnosi accurata tramite un’ecografia ed analisi del sangue.
Come si affronta questa sindrome? Il primo e più importante passo da fare è di consultare il proprio medico. Ogni donna, ogni paziente, ha le proprie esigenze e motivi diversi per porre fine al circolo vizioso innescato da questa sindrome. Nel mio caso specifico ho voluto fare un lavoro preventivo, poiché a lungo termine chi ha l’ovaio policistico ha una maggiore possibilità di sviluppare malattie cardiocircolatorie. Nel mio caso l’approccio è diverso rispetto a una donna che vuole avere un figlio. In ogni caso un primo importante passo è di cambiare il proprio stile di vita: una dieta sana, equilibrata, a basso indice glicemico, accostata ad attività fisica saranno sempre il primo importante rimedio a questa e molte altre patologie.