21 agosto 2012

N-Acetilcistina terclatrata (c-NAC): nuova fonte per rigenerare il glutatione, il più potente antiossidante fisiologico a cura del dott. M. Radaelli (Saint George University, Milano-Darfo Boario)


Glutatione


Sappiamo da tempo che il Glutatione può proteggere  l'organismo dalla esposizione a radiazioni ionizzanti, oltre che dagli effetti nocivi legati alla assunzione di  metalli pesanti.
Il glutatione è un tripeptide, costituito da  acido glutammico, cisteina e glicina: la sua composizione chimica conferisce elevata capacità ossidoriduttiva
Il glutatione entra nella composizione di un gruppo di enzimi ad azione antiossidante (glutatione perossidasi): questi enzimi  catalizzano la neutralizzazione del perossido di idrogeno (potente radicale libero) e di altri perossidi.

Glutatione ridotto (2 G-SH) + Perossido di idrogeno (H2O2) → Glutatione ossidato (G-S-S-G) + 2 H2O

2 G-SH + ROOH ----> GSSG + ROH +  H2O

In pratica  il glutatione ridotto cede il suo idrogeno (H+), che funge da accettore di elettroni proveniente da molecole reattive dell'ossigeno (radicali liberi).
Svolta la sua funzione il glutatione ossidato, per riacquistare la propria attività, deve tornare nella forma ridotta, per azione di  un enzima NADPH dipendente (glutatione redattasi): per questa capacità di rigenerarsi il glutatione è considerato il più potente antiossidante fisiologico.

Il rapporto “fisiologico” fra glutatione ridotto e glutatione ossidato è  intorno a 9:1; una diminuzione è indice di stress ossidativo.
Il  glutatione è particolarmente concentrato nel fegato, dove protegge gli epatociti da molecole tossiche di origine esogena: in questo caso, il glutatione, una volta espletata la propria attività detossificante non può rigenerarsi completamente essendo in parte eliminato, principalmente per via biliare: una eccessiva concentrazione di sostanze tossiche può quindi “depletare” i livelli di glutatione, con grave danno epatico e perdita dei suoi effetti protettivi sistemici.



Fonti di glutatione

Gli integratori di glutatione si sono rivelati assolutamente inattivi in quanto non assorbiti a livello intestinale, mentre la concentrazione di glutatione nell'organismo aumenta efficacemente dopo  somministrazione orale di uno dei suoi precursori, l'amminoacido solforato cisteina, la cui principale fonte in commercio è rappresentata dalla N-Acetil-Cisteina (NAC).

La NAC rientra nella composizione di noti farmaci mucolitici ed è proposta anche quale integratore alimentare: abbiamo oggi a disposizione la forma terclatrata della NAC (c-NAC), che presenta il vantaggio di proteggere la NAC dall’ossidazione, migliorarne l’aspetto organolettico con un effetto “taste-masking”  e che è somministrabile a dosi largamente inferiori, a parità di efficacia, ovviando così a frequenti effetti collaterali indesiderati (gastralgie) e all’inconveniente del meteorismo sulfureo, tipico durante assunzione orale di amminoacidi solforati

(la terclatrazione è una piattaforma tecnologica, frutto della Ricerca italiana, che consente di ottimizzare la biodisponibilità di principi attivi attraverso una attivazione meccano-chimica allo stato solido. Il prodotto  che ne deriva  contiene almeno tre tipologie di componenti: il principio attivo, NAC, nel caso della c-NAC, un carrier (ciclodestrina), biocatalizzatori  facilitanti l’inclusione dell’attivo nel carrier.).

Il suggerimento è la sistematica assunzione di prodotti a base di c-NAC nei soggetti esposti a maggior rischio ambientale (radiazioni) o in cui sia comunque  importante un corretto approccio antiossidante,