Un solo frutto per tanti benefici
Ecco come ci aiuta il melograno
Autore Redazione Salute
Categoria Rimedi naturali
Gli antiossidanti concentrati soprattutto nel frutto del melograno esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolare modo verso l’arteriosclerosi.
Il melograno (Punica granatum ) è una pianta originaria dell’Africa settentrionale e dei monti del Caucaso, largamente diffusa anche in tutto il Nord America.
Esistono diverse tesi sulla possibile derivazione del suo nome. La somiglianza ad una mela (dal latino pomum) ricca di semi (dal latino granatum) ha certamente contribuito alla coniazione del termine inglese pomgranate.
Anche nell’antica lingua francese, il termine pume granate confermerebbe la sua derivazione latina. Un’ulteriore interpretazione, sempre di matrice latina, ne collegherebbe l’idioma al luogo d’origine (da Malum punicum, appunto, melo di Cartagine). Gli usi tradizionali del melograno hanno radici molto antiche. Il melograno è descritto in un papiro datato addirittura 1550 a.C. (papiro di Ebers).
Anche Ippocrate ne descrisse le proprietà e parlò del melograno come di un vero e proprio rimedio medicamentoso. Nell’Antica Grecia, infatti, il melograno era prescritto come antinfiammatorio e per combattere i casi di diarrea cronica.
Nella medicina tradizionale invece veniva utilizzato per la cura di emorragie passive, ferite infette e sudori notturni. Le numerose proprietà benefiche attribuite dalla tradizione popolare sono state successivamente confermate dalla medicina ufficiale, che ha inoltre individuato altre interessanti potenzialità terapeutiche di questa pianta.
Tra le più importanti ricordiamo l’azione preventiva nei confronti dell’insorgenza dell’arteriosclerosi, l’attività antibatterica e l’attività antiossidante.
I composti fino ad oggi identificati nel melograno sono numerosi e molto diversi tra loro. Degna di segnalazione è soprattutto la presenza di composti di carattere fenolico contenuti nel succo, in particolar modo di acido ellagico.
Il regolare consumo di alimenti ricchi in componenti antiossidanti di carattere polifenolico comporta la diminuzione del rischio d’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Gli antiossidanti concentrati soprattutto nel frutto esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolare modo verso l’arteriosclerosi.
Un recente studio ha ad esempio evidenziato come il succo del melograno e l’olio ricavato dai suoi semi possiedano un potere antiossidante paragonabile a quello del thè verde (Camelia sinensis), nonchè significativamente superiore a quello del vino rosso da Vitis vinifera.
Le specie batteriche verso cui l’estratto del frutto intero di melograno ha provato la sua efficacia sono: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Aspergillum niger, Salmonella tiphy, Pseudomonas aeruginosa. Inoltre, l’acido ellagico presente nel melograno ha dimostrato di possedere un’attività inibente nei confronti della crescita di alcuni ceppi di batteri patogeni che colpiscono la cavità orale e periodontale. Il suo estratto, in virtù delle sue proprietà antiossidanti e preservanti l’ossidazione dei lipidi, potrebbe trovare interessanti applicazioni anche in campo alimentare.
Come è noto, infatti, i lipidi presenti nella carne cotta, in particolar modo i fosfolipidi, vanno facilmente incontro ad ossidazione. Questo, come la capacità naturale dei tannini di legare le proteine, potrebbe costituire dunque una motivazione scientifica alla tradizionale usanza dei popoli caucasici di aggiungere succo di melograno ai cibi a base di carne.
ECCO COME CI AIUTA IL MELOGRANO
CANCRO DELLA PELLE: Gli antiossidanti ed i polifenoli contenuti nel succo di melograno possono contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), che causano il cancro alla pelle, interferendo nei processi di proliferazione e nell’attacco delle cellule cancerose. E’ quanto affermato da studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e dai tannini di cui è ricco il frutto.
PROBLEMI CARDIOVASCOLARI: Numerosi studi hanno dimostrato che il succo di melograno rallenta lo sviluppo dell’arteriosclerosi, abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo anche il rischio di malattie cardiovascolari. Il succo di melograno migliora la perfusione e riduce la pressione nei pazienti con stenosi carotidea.
ALZHEIMER: Un bicchiere al giorno di succo di melograno consente all’organismo di dimezzare le proteine killer responsabili del morbo di Alzheimer, questa è la conclusione a cui approda uno studio condotto negli USA.
ARTERIOSCLEROSI: Gli antiossidanti di carattere fenolico concentrati nel frutto e nei suoi annessi, esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolar modo verso l’arteriosclerosi, condizione responsabile dell’80% delle morti tra i pazienti diabetici in America.
ARTRITE: Alcuni ricercatori della Case Western Reserve University hanno rilevato che le sostanze antiossidanti presenti nei melograni possono contrastare la osteoartrite. L’estratto dei frutti di melograno può inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l’integrità dell’articolazione.
MENOPAUSA: Il frutto del melograno potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilità ossea. Sono i risultati di uno studio giapponese (Saitama Prefectural University), pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology. I ricercatori hanno scoperto, infatti, che il succo di melograno, già noto per il suo prezioso contenuto di sostanze estrogeniche, si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio.
Fonte: Rivista Tuttobene
Esistono diverse tesi sulla possibile derivazione del suo nome. La somiglianza ad una mela (dal latino pomum) ricca di semi (dal latino granatum) ha certamente contribuito alla coniazione del termine inglese pomgranate.
Anche nell’antica lingua francese, il termine pume granate confermerebbe la sua derivazione latina. Un’ulteriore interpretazione, sempre di matrice latina, ne collegherebbe l’idioma al luogo d’origine (da Malum punicum, appunto, melo di Cartagine). Gli usi tradizionali del melograno hanno radici molto antiche. Il melograno è descritto in un papiro datato addirittura 1550 a.C. (papiro di Ebers).
Anche Ippocrate ne descrisse le proprietà e parlò del melograno come di un vero e proprio rimedio medicamentoso. Nell’Antica Grecia, infatti, il melograno era prescritto come antinfiammatorio e per combattere i casi di diarrea cronica.
Nella medicina tradizionale invece veniva utilizzato per la cura di emorragie passive, ferite infette e sudori notturni. Le numerose proprietà benefiche attribuite dalla tradizione popolare sono state successivamente confermate dalla medicina ufficiale, che ha inoltre individuato altre interessanti potenzialità terapeutiche di questa pianta.
Tra le più importanti ricordiamo l’azione preventiva nei confronti dell’insorgenza dell’arteriosclerosi, l’attività antibatterica e l’attività antiossidante.
I composti fino ad oggi identificati nel melograno sono numerosi e molto diversi tra loro. Degna di segnalazione è soprattutto la presenza di composti di carattere fenolico contenuti nel succo, in particolar modo di acido ellagico.
Il regolare consumo di alimenti ricchi in componenti antiossidanti di carattere polifenolico comporta la diminuzione del rischio d’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Gli antiossidanti concentrati soprattutto nel frutto esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolare modo verso l’arteriosclerosi.
Un recente studio ha ad esempio evidenziato come il succo del melograno e l’olio ricavato dai suoi semi possiedano un potere antiossidante paragonabile a quello del thè verde (Camelia sinensis), nonchè significativamente superiore a quello del vino rosso da Vitis vinifera.
Le specie batteriche verso cui l’estratto del frutto intero di melograno ha provato la sua efficacia sono: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Aspergillum niger, Salmonella tiphy, Pseudomonas aeruginosa. Inoltre, l’acido ellagico presente nel melograno ha dimostrato di possedere un’attività inibente nei confronti della crescita di alcuni ceppi di batteri patogeni che colpiscono la cavità orale e periodontale. Il suo estratto, in virtù delle sue proprietà antiossidanti e preservanti l’ossidazione dei lipidi, potrebbe trovare interessanti applicazioni anche in campo alimentare.
Come è noto, infatti, i lipidi presenti nella carne cotta, in particolar modo i fosfolipidi, vanno facilmente incontro ad ossidazione. Questo, come la capacità naturale dei tannini di legare le proteine, potrebbe costituire dunque una motivazione scientifica alla tradizionale usanza dei popoli caucasici di aggiungere succo di melograno ai cibi a base di carne.
ECCO COME CI AIUTA IL MELOGRANO
CANCRO DELLA PELLE: Gli antiossidanti ed i polifenoli contenuti nel succo di melograno possono contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), che causano il cancro alla pelle, interferendo nei processi di proliferazione e nell’attacco delle cellule cancerose. E’ quanto affermato da studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e dai tannini di cui è ricco il frutto.
PROBLEMI CARDIOVASCOLARI: Numerosi studi hanno dimostrato che il succo di melograno rallenta lo sviluppo dell’arteriosclerosi, abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo anche il rischio di malattie cardiovascolari. Il succo di melograno migliora la perfusione e riduce la pressione nei pazienti con stenosi carotidea.
ALZHEIMER: Un bicchiere al giorno di succo di melograno consente all’organismo di dimezzare le proteine killer responsabili del morbo di Alzheimer, questa è la conclusione a cui approda uno studio condotto negli USA.
ARTERIOSCLEROSI: Gli antiossidanti di carattere fenolico concentrati nel frutto e nei suoi annessi, esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolar modo verso l’arteriosclerosi, condizione responsabile dell’80% delle morti tra i pazienti diabetici in America.
ARTRITE: Alcuni ricercatori della Case Western Reserve University hanno rilevato che le sostanze antiossidanti presenti nei melograni possono contrastare la osteoartrite. L’estratto dei frutti di melograno può inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l’integrità dell’articolazione.
MENOPAUSA: Il frutto del melograno potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilità ossea. Sono i risultati di uno studio giapponese (Saitama Prefectural University), pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology. I ricercatori hanno scoperto, infatti, che il succo di melograno, già noto per il suo prezioso contenuto di sostanze estrogeniche, si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio.
Fonte: Rivista Tuttobene