14 settembre 2013

NUTRIGENETICA: Un nuovo approccio alla nutrizione! SI PUò FARE ANCHE A MESSINA E CATANIA!

Le scoperte più recenti sul genoma umano ci forniscono gli strumenti e le basi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali singoli geni, o loro combinazioni, rispondono ai cambiamenti nella dieta e nello stile di vita (esposizione al fumo di sigaretta, consumo di alcol ecc.), rendendo un individuo particolarmente sensibile a contrarre un certo tipo di patologia e di far luce sui meccanismi tramite i quali la dieta, influenzando l’espressione genica, può esercitare un effetto protettivo. In definitiva le potenzialità offerte da questo nuovo approccio ci introducono in una nuova era 
della scienza della nutrizione, la nutrigenetica.
La Nutrigenetica riguarda l’identificazione delle variazioni genetiche nell’uomo che causano differenze nella risposta fenotipica alle molecole introdotte con la dieta, con l’obiettivo di valutare i rischi e i benefici per l’individuo di determinate componenti della dieta. In termini pratici, con la nutrigenetica è possibile sviluppare una nutrizione personalizzata alla costituzione genetica dell’individuo, tenendo conto della variabilità dei geni coinvolti nel metabolismo del nutriente e del suo bersaglio.
La Nutrigenetica può avvalersi di potenti strumenti in grado di fornire informazioni specifiche, individuali e precoci, rispetto ai tradizionali sistemi diagnostici, sul ruolo preventivo svolto dai nutrienti. Sono state messe a punto tecniche bio-molecolari per caratterizzare i geni e chiarire le interazioni tra questi e i nutrienti.
Le basi concettuali di questa nuova branca possono essere riassunte nei seguenti punti:
  1. I composti introdotti con la dieta possono esercitare a livello del genoma umano effetti diretti o indiretti, alterando l’espressione e/o la struttura dei geni;
  2. La dieta può rappresentare un fattore di rischio o uno strumento di prevenzione per le patologie degenerative;
  3. Il grado in cui la dieta può influenzare il bilancio salute/malattia dipende dal corredo genetico di ciascun individuo;
  4. Un intervento nutrizionale basato sulla conoscenza del genotipo e dello stato di nutrizione dell’individuo può essere usato per prevenire o curare le patologie.
L’interesse per la componente genetica della suscettibilità a malattie complesse sta assumendo sempre più importanza nella medicina moderna, in quanto si sta mettendo in evidenza il ruolo di alcuni polimorfismi genetici relativamente comuni, ma che se associati tra loro e combinati con specifiche componenti ambientali, possono elevare notevolmente il rischio di sviluppare patologie diffuse nella società industriale.
La Nutrizione Personalizzata( DIETA DNA)
Senza dubbio però la più affascinante delle opportunità che si aprono nel campo della nutrigenetica è lo sviluppo, partendo dalle differenze genetiche individuali, di una «nutrizione personalizzata», allo scopo di ottenere una effettiva terapia dietetica «salutare» in grado di prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie
La NUTRIGENETICA, scienza di ultima generazione, concentra lo sguardo  proprio sul singolo individuo e sulle sue peculiari caratteristiche genetiche relazionandole alla sua alimentazione, al proprio metabolismo, alle predisposizioni individuali e all’ambiente in cui vive; nello specifico si occupa  di individuare quelle piccole variazioni genetiche caratteristiche di ognuno (SNPs) che possono tradursi in risposte “errate” dell’organismo in seguito all’introduzione di determinati alimenti o sostanze.
Sebbene  l’assetto genetico individuale sia immodificabile, l’ambiente circostante, l’astensione o l’assunzione  di alcune sostanze (nutrienti, integratori  alimentari, farmaci ect.) introdotti quotidianamente con la dieta, possono, una volta decifrato il codice, influenzare l’espressione genica intervenendo sulla predisposizione a determinate patologie, prevenendone il manifestarsi, curando, o  semplicemente mantenendoci in buona salute.
L’obiettivo finale della nutrigenetica quindi  è creare un intervento dietetico mirato per ogni singolo individuo che possa ripristinare la salute o prevenire l’insorgenza di patologie partendo dal  genotipo individuale, attraverso specifici TEST GENETICI.
I concetti di base di questa nuova branca di ricerca genetica,possono essere riassunti nei seguenti 5 canoni di Nutrigenetica :
1) In alcune circostanze e per alcuni individui,la dieta può essere un serio fattore di rischio per uno svariato numero di patologie
2) Generalmente  i composti chimici della dieta posso influenzare,direttamente o indirettamente l’ espressione o la struttura dei geni
3) Il grado con il quale la dieta( Dieta DNA) influenza l’equilibrio tra salute e malattie può dipendere dal proprio assetto genetico
4) Alcuni geni (e le loro relative mutazioni)  implicati nei processi metabolici e relativi alla nutrizione giocano un ruolo nell’insorgenza, l’incidenza, l’evoluzione e, o la severità delle patologie croniche
5) L’intervento dietetico basato sulle conoscenze delle richieste nutrizionali, sullo stato nutrizionale e sul proprio genotipo (nutrizione personalizzata) può essere usata per prevenire, mitigare o curare le patologie croniche.
PRESSO LO STUDIO G MEDICAL, DOVE LA DOTT.SSA CACCIOLA MARIA STELLA COLLABORA, SI POSSONO AVERE INFORMAZIONI DETTAGLIATE E FARE I PRELIEVI BASTA TELEFONARE AL 0902921436

29 agosto 2013

Corso di Nutrizione applicata allo Sport

ATTENZIONE!
PER COLORO CHE NON RICHIEDONO GLI ECM
IL COSTO DEL CORSO E' STATO ABBASSATO A 700€


Corso di Nutrizione applicata allo Sport
Montalto Uffugo Via S.Antonello
Presso Sala convegni "Balletto di Calabria-Piscina H20 12 ottobre- 16 Novembre 2013

Per informazioni contattare l'Associazione FARIDEA
faridea@libero.it

21 agosto 2013

IL DISBIOSI TEST

Perchè si fa il disbiosi test?

Il disbiosi test si propone per valutare tra le varie forme  che compongono la flora batterica intestinale.Esso è fondamentale per garantire i vari processi di assimilazione, assorbimento e trasformazione degli alimenti e per la produzione di anticorpi per difenderci dalle aggressioni di agenti esterni; è quindi facile comprendere come un'alterazione della flora batterica si ripercuota in maniera negativa sul benessere dell'organismo.

Quando e' indicato fare l'esame?

Quando il quadro clinico fa sospettare una alterazione della flora batterica, sintomi come 

gonfiore addominale, infezioni ricorrenti, ritenzione idrica, alvo irregolare, disturbi 

digestivi possono essere messi in relazione con una disbiosi intestinale per cui il disbiosi 

test dovrebbe essere inserito negli esami utili.

Ci sono delle controindicazioni?

Praticamente no. È un test che si esegue sulle urine del mattino e pertanto applicabile a 

tutti.

La colite può essere scatenata dal latte?

Spesso la sindrome del colon irritabile è causato dal latte o dai latticini, possiamo dire 

che oltre il 70% delle persone che soffrono di questo disturbo,hanno una intolleranza al 

lattosio, uno zucchero presente nel latte. Chi soffre di diarrea, dolori addominali, 

intestino irregolare, dovrebbe provare a eliminare il latte e i derivati di mucca, per un 

periodo. Se reintroducendo il latte, il disturbo si ripresenta, allora va tolto del tutto. La 

causa è da ricercare nell'intolleranza al lattosio. L'enzima che digerisce il lattosio, lo 

perdiamo durante la crescita e viene indotto solo in presenza del lattosio. Chi riesce a 

digerire il latte e i suoi derivati, rappresenta l'eccezione che conferma la regola, poiché 

mantiene, geneticamente determinato, la produzione del famoso enzima, la Lattasi, che 

digerisce il lattosio. La lattasi scinde il lattosio nei suoi due componenti il galattosio e il 

glucosio.

Il lattosio oltre che nel latte si ritrova nella preparazione di prodotti da forno, purè 

pronti, pane al latte,, salsicce, salumi, gelati, frappè, ecc. il DISBIOSI TEST orienta sul tipo 

di batteri intestinali alterati e sulla terapia per la disbiosi create dall' intolleranze al 

lattosio. 

09 agosto 2013

SEMINARIO ORGANIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE FARIDEA "DALLE INTOLLERANZE ALLA NUTRIGENETICA"






“Dalle Intolleranze Alimentari alla Nutrigenetica”

 Seminario organizzato da

Associazione FARIDEA


Sabato 19 Ottobre 2013
presso
Cascina Cuccagna
via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori
20135 - Milano - (Mi)

Responsabile Scientifico
Dr.ssa Maria Stella Cacciola


COMUNICHIAMO
 che è possibile effettuare l’iscrizione 

al Seminario "Dalle Intolleranze alla Nutrigenetica"  

organizzato dall’Associazione FARIDEA con il contributo di IMGEP che si terrà a 

Milano  presso Cascina Cuccagna sita in via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori .


L’ISCRIZIONE DEVE ESSERE FATTA ESCLUSIVAMENTE ONLINE SUL SITO www.paroleimmagini.it

Le modalità di partecipazione sono le seguenti :

Effettuare  un bonifico di 60 € a:
FARIDEA
UNICREDIT BANCA - PIAZZA XXV APRILE - MISTERBIANCO (CT)
CODICE IBAN: IT32A0200884073000102324934
Specificando nella causale di versamento:   CORSO “DALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI ALLA NUTRIGENETICA” oltre al nome e cognome del partecipante ed inviare copia del bonifico via mail a: faridea@libero.it
Infine procedere all’iscrizione online attraverso il  sito www.paroleimmagini.it  
cliccando in basso a destra su PRENOTA ONLINE.

Per richiedere informazioni o chiarimenti contattare :
3475949988-3429557135 ( Dott.ssa Valentina Ronsisvalle, responsabile segreteria organizzativa)



 ACCREDITATO per 8 ECM per Medici, Biologi, farmacisti e Dietisti 
n Evento 640-74134        

sponsor non condizionante:
IMGEP 



Programma e Relatori:

Ore 9.30/11.00: Intolleranze Alimentari: Un approccio teorico e pratico per fare chiarezza.
Dr.Alessandro Scorba: Specialista in Idrologia Medica ed Esperto in Nutrizione.

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Ore 11.00/12.00:  Cibo e Infiammazione: Strategia Nutrizionale per il            mantenimento dei risultati ottenuti.

Prof.Giuseppe Di Fede: Esperto in Nutrizione e Docente al Master in Nutrizione Università di Pavia.

Dr.Alessandro Scorba: Specialista in Idrologia Medica ed Esperto in Nutrizione.


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Ore 12.00/12.30: Quali test e cosa aspettarci oggi dalla diagnostica per le Intolleranze Alimentari?
Dr.Alessio Tosatto: Biologo Nutrizionista.
Dr.ssa Cecilia Pedroni: Dottoressa in Biologia.


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Ore 12.30/13.00: Discussione


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Ore 13.00/14.30: Break


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Ore 14.30/15.00: Dalle Intolleranze Alimentari alla Nutrigenetica e Nutrigenomica:   L’Esperienza di un Nutrizionista.
Dr.ssa Maria Stella Cacciola: Biologa Nutrizionista Esperta in Intolleranze Alimentari.


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Ore 15.00/15.30: Nutrigenetica: Quali strumenti sono oggi fondamentali per un Nutrizionista?
Dr.Sacha Sorrentino: Dottore in Biologia
Dr.Alessio Tosatto: Biologo Nutrizionista.


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Ore 15.30/16.30: Nutrigenetica e Nutrigenomica: Approccio Nutrizionale Integrato.
Prof.Giuseppe Di Fede: Esperto in Nutrizione e Docente al Master in Nutrizione Università di Pavia.


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Ore 16.30/18.30: Discussione



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Durante il Seminario interverrà il Dr.Angelo Stimolo: Specialista in Idrologia Medica ed esperto di Idrocolon Terapia.




Certi della Vostra preziosa presenza, Vi invitiamo a contattare la Segreteria Organizzativa dell’Associazione FARIDEA per tutte le richieste di informazioni inerenti al Seminario, alla  seguente mail


oppure telefonare a

tel. 0258300376

Segreteria Organizzativa

Associazione FARIDEA
Via Simeto 35
95030, Gravina di Catania (CT)
Cod. fiscale: 05030100878
faridea@libero.it


L’iscrizione potrà essere fatta solo online dal sito del Provider:

Parole & Immagini srl 
Via F.Crispi, 125 95131 Catania P.Iva e Codice fiscale 04810360877
Provider ECM n.° 640 (del. Comm.ECM del 12/4/2011) REA CT-321174  Tel. 095-7461073 FAX 1782740704/5









29 giugno 2013

Obesità: genetica, stile di vita ed ambiente

L’obesità, malattia in crescente aumento, è influenzata da una complessa interazione tra l’ambiente, la predisposizione genetica e lo stile di vita dei soggetti affetti. Le recenti scoperte hanno aiutato a comprendere come alcuni geni possano causare l’obesità e come possano influenzare la regolazione del peso corporeo.

Un articolo pubblicato sulla rivista ISRN Endocrinology evidenzia che il tessuto adiposo, fino ad oggi considerato inerte, è in grado di sintetizzare proteine coinvolte nel meccanismo fisiopatologico dell’obesità. I ricercatori indicano inoltre come molti geni del tessuto adiposo mostrino un ritmo circadiano: l’equilibrio circadiano regola diversi meccanismi ed un suo squilibrio può essere responsabile non solo dell’obesità, ma anche di diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica.

Il sistema nervoso centrale gioca un ruolo chiave nell’assunzione di cibo, grazie ad una continua comunicazione tra cervello e stomaco che avviene attraverso l’ipotalamo. L’ipotalamo infatti agisce come regolatore centrale, ricevendo continuamente segnali dalla periferia circa l’assunzione di cibo, e a sua volta inviando segnali nei vari distretti dell’organismo controllando così il senso di fame e di sazietà. Esistono diversi “segnali” chimici periferici che regolano l’appetito e che possono influenzare lo sviluppo dell’obesità: per esempio la grielina. Si tratta di un ormone prodotto dallo stomaco i cui livelli aumentano prima di mangiare e si riducono rapidamente dopo l’ingestione di cibo. Si sa inoltre che l’assunzione di grielina ha effetti sull’equilibrio del glucosio, sulla motilità gastrica e sull’attività del pancreas. Questo ormone, sembra sia anche in grado di stimolare la formazione di tessuto adiposo e la glicolisi e quindi di regolare il consumo delle riserve energetiche dell’organismo. Tali conoscenze sono fondamentali anche per individuare nuove strategie terapeutiche e farmacologiche “personalizzate”. Ecco perchè lo studio dei geni coinvolti nell’obesità rappresenta uno strumento importante per comprendere e combattere meglio questa malattia.
Fonte: Review Article – Recent Advances in Obesity: Genetics and Beyond 2012
- See more at: http://www.edogen.com/obesita-genetica-stile-di-vita-ed-ambiente/#sthash.Os2lK1Aj.dpuf

18 giugno 2013

SENSIBILITA’ NON CELIACA AL GLUTINE (NCGS)


Una definizione precisa e ampiamente concordata di NCGS (Non-Celiac Gluten Sensitivity) ancora non esiste. 
La NCGS è intesa come una condizione associata a vari sintomi in seguito all’ingestione di alimenti contenenti frumento, segale e orzo e la risoluzione di detti sintomi basata sulla eliminazione di detti alimenti
 dalla dieta di soggetti nei quali sono state escluse Celiachia e Allergie al grano. 
La definizione di NCGS viene quindi effettuata mediante esclusione della Celiachia e della Allergia al frumento secondo quanto riportato nella slide.
http://www.reteimprese.it/laboratorioamatomolfetta

13 giugno 2013

Cambia il vento: l'Accademia dei Pediatri conferma l'associazione intestino - cervello nell'autismo

Connessione intestino cervello? Intestino permeabile? L'Accademia Americana dei Pediatri dice che non siamo pazzi!!


L'American Academy of Pediatrics (AAP) ha appena compiuto un  enorme quanto finora impensabile passo avanti verso il riconoscimento dell'associazione tra problemi gastrointestinali e disturbi dello spettro autistico: il numero di novembre 2012 della rivista Pediatrics (organo ufficiale di divulgazione dell’Accademia Americana  dei Pediatri) pubblica un supplemento di 200 pagine dal titolo “Migliorare l'assistenza sanitaria per bambini e ragazzi con autismo e altri disordini dello sviluppo (Non disponiamo del link perchè l'articolo non è ancora online).
 
Sfogliando i vari articoli del supplemento per vedere cosa dicesse appunto l' AAP, la mia attenzione è stata attirata da un titolo finora anche solo inimmaginabile su una rivista di quel calibro: “Patologie gastrointestinali (GI) nei bambini con Disordine dello Spettro Autistico: sviluppare un programma di ricerca”.

Curiosamente ottimista, ho deciso di rimandare la partita di football  del  sabato pomeriggio e leggere l'articolo. Dopo soli tre frasi, ero a bocca aperta.

"Molte persone con ASD hanno sintomi di condizioni mediche associate, tra cui convulsioni, disturbi del sonno, condizioni metaboliche e disturbi gastrointestinali (l'italicus è mio), che hanno impatti significativi sulla salute, lo sviluppo, la socializzazione e l'apprendimento".

Poche righe dopo ho trovato scritto che vi è  una "mancanza di riconoscimento da parte di medici del fatto che alcune manifestazioni comportamentali nei bambini con ASD sono indicatori di problemi gastrointestinali (ad esempio di dolore, malessere o nausea)"

Il mio primo pensiero è stato che qualcuno dell'ARI o del MAPS si fosse intrufolato nell'AAP e avesse cambiato qualche parola di questo articolo prima che andasse in stampa, senza che nessuno se ne accorgesse. Ma arrivando fino alla fine, sono rimasto completamente scioccato dal leggere altre frasi pazzesche come queste:


 
  • "La pratica clinica e la ricerca condotte ad oggi indicano il ruolo importante delle condizioni gastrointestinali nei disordini dello spettro autistico e il loro impatto non solo sui bambini, ma anche sui  loro genitori e medici"
  • "La connessione intestino - cervello, la funzione immunitaria, e l'interazione genoma-microbioma".  Sì, c'è scritto proprio connessione intestino - cervello!
  • "Sempre più prove supportano una combinazione di cambiamenti nella microflora intestinale, nella permeabilità intestinale (intestinale cosa?!), una risposta immunitaria inadeguata, l'attivazione di specifici percorsi metabolici e cambiamenti comportamentali"
  • "Analisi endoscopiche effettuate nei bambini con ASD e sintomi gastrointestinali hanno rivelato la presenza di una sottile infiammazione diffusa del tratto intestinale"
  • "Sono state segnalate risposte autoimmuni nei bambini con ASD e una storia familiare di malattie autoimmuni"
  • "Gli autoanticorpi potrebbero indicare la presenza di processi infiammatori e/o una componente autoimmune che potrebbe compromettere l'integrità della barriera mucosale e contribuire alla riduzione dell'integrità di questa barriera"
  • "Intestino permeabile." Sì, hanno usato proprio queste due parole che sono state derise per così tanto tempo, e spiegato la ricerca a sostegno di questa teoria in modo che noi pediatri generici potessimo capirla e cominciare a crederci.
  • "Lo stato nutrizionale e l'assorbimento dei nutrienti sono inestricabilmente legati nei bambini con autismo"

Si prevedono anche test per: permeabilità intestinale per valutare l'intestino permeabile, calprotectina per l'infiammazione intestinale, test sierologici per la celiachia per valutare la sensibilità al glutine, esami per le allergie alimentari (non so bene per cosa ... forse le allergie alimentari c'entrano qualcosa in tutto questo????), il test degli acidi organici per la vitamina B12 o la carenza di zolfo  e l'analisi del microbiota intestinale.

L'articolo si conclude con una discussione sulla mancanza di trattamenti accettati e condivisi per i problemi gastrointestinali specifici per i bambini con ASD e definisce sei obiettivi chiave della ricerca:
 
  1. Determinare la patologia delle condizioni  GI nell'ASD
  2. Aumentare la ricerca sugli animali in questo campo
  3. Identificare biomarker per guidare il trattamento.
  4. Migliore valutazione dello stato nutrizionale.
  5. Identificare fenotipi comportamentali legati allo scarso stato nutrizionale.
  6. Sviluppare algoritmi evidence-based per aiutare i medici nella valutazione e nel trattamento di problemi gastrointestinali nell'ASD.

Man mano che giungevo alla fine della lettura, lo spirito critico con cui di solito leggo gli articoli sul trattamento dell'autismo veniva sostituito da un grande ottimismo: alla fine la ricerca tradizionale ha finalmente in programma di esaminare gli aspetti gastrointestinali e nutrizionali del trattamento biomedico per l'autismo. Per venti anni o più, i medici che seguivano questo approccio hanno curato i problemi gastrointestinali nell'autismo senza molto sostegno dalla ricerca tradizionale e hanno dovuto sopportare per questo molte critiche e, ancora peggio, i genitori di bambini con autismo hanno scongiurato i loro pediatri chiedendo aiuto, pregandoli di considerare la possibilità di una connessione intestino-cervello nell'autismo. Il vento del cambiamento ha cominciato a soffiare a gennaio 2010 con la relazione del  Dr. Tim Buie sui problemi gastrointestinali nell'autismo (Pediatrics. 2010; 125 (Suppl 1): S1-S18).  E ora il vento è sempre più a nostro favore.

Questo articolo in realtà non supporta nessun particolare trattamento per i problemi gastrointestinali nell'autismo, e ci vorranno ancora molti anni perchè la ricerca medica giunga a qualche risultato in questo campo, ma è bello sapere che l'aiuto della medicina tradizionale sta arrivando e che se i genitori in cerca di aiuto per i problemi gastrointestinali dei propri figli saranno ridicolizzati da qualche medico avranno ora l'Accademia dei Pediatri dalla loro parte. Potete sventolargli articolo in faccia! Il testo integrale di sarà disponibile on-line al più presto, potete però già visualizzare la prima parte qui:

Gastrointestinal Conditions in Children With Autism Spectrum Disorder: Developing a Research Agenda


Se avete un pediatra aperto e avete bisogno di aiuto, portategli questo articolo, e sicuramente il vostro medico potrà testare e trattare alcuni problemi gastrointestinali del vostro bambino.

Come nota a margine, questa stessa edizione della rivista ha un articolo su l'importanza di valutare e trattare la stitichezza nell'ASD. Sicuramente una buona lettura per il vostro pediatra se avete un bambino che lotta con questo problema; l'articolo suggerisce anche di testare i ragazzi per le malattie della tiroide, per  sovraccarico di piombo, e, sentite questa,. . . per la celiachia! Ecco il link:

Management of Constipation in Children and Adolescents With Autism Spectrum Disorders


Grazie AAP!

Dr. Bob Sears
Pediatra e Direttore medico della TACAhttp://www.emergenzautismo.org/