18 dicembre 2014

Dieta equilibrata: indice glicemico non migliora il rischio cardiovascolare


Dieta equilibrata: indice glicemico non migliora il rischio cardiovascolare
In uno studio su partecipanti sovrappeso, i soggetti in dieta ipoglicidica a basso indice glicemico non hanno avuto alcun miglioramento in termini di insulino-resistenza, livelli di lipidi o pressione arteriosa sistolica, secondo uno studio pubblicato su Jama. «L'indice glicemico consente di classificare i cibi contenenti carboidrati basandosi sull'aumento della glicemia indotto dopo l'assunzione. In altri termini, l'indice glicemico indica la velocità con cui gli zuccheri alimentari entrano nel sangue» spiega Frank Sacksdel Brigham and Women Hospital di Boston, coautore dell'articolo, sottolineando che più i carboidrati sono raffinati, come lo zucchero bianco, la pasta di semola, il pane bianco o il riso brillato, più rapidamente aumenta la glicemia. «Anche se alcuni sostengono politiche nutrizionali fondate sul consumo di alimenti a basso indice glicemico, i suoi benefici sui fattori di rischio per diabete e malattie cardiovascolari non sono ancora ben compresi» riprende il ricercatore, che con i coautori ha svolto uno studio in cui 163 adulti sovrappeso sono stati trattati con 4 diverse diete per 5 settimane: le prime due erano ricche in carboidrati e avevano, rispettivamente un indice glicemico alto e uno basso; nella terza l'indice glicemico era alto e i carboidrati bassi; nell'ultima indice glicemico e carboidrati erano entrambi bassi. A conti fatti i ricercatori hanno scoperto che nel regime alimentare a ridotto contenuto di carboidrati, il basso indice glicemico rispetto a quello alto non modificava né l'insulino-resistenza, né il colesterolo e neppure la pressione, ma riduceva i trigliceridi. «Nel contesto di una dieta genericamente ipoglicidica, la selezione degli alimenti in base all'indice glicemico non migliora i fattori di rischio cardiovascolari o l'insulino-resistenza» conclude Sacks. E Robert Eckel dell'Università del Colorado di Aurora, scrive in un editoriale: «I risultati dello studio, per molti aspetti inattesi, suggeriscono in sintesi che il concetto di indice glicemico potrebbe essere meno importante di quanto si pensi, specie nel contesto di una dieta equilibrata. Questi dati dovrebbero indirizzare l'attenzione sull'importanza di mantenere in generale uno stile di vita sano, dieta compresa, senza dover guardare, nel particolare, il contenuto in zuccheri di ogni alimento».